Giorgio Bulzi e Davide Tocco: Typewriter. Tre misteri con Tengu. Azione in residenza d’artista
Typewriter
Tre Misteri con Tengu. Azione di Scrittura a macchina di Davide Tocco e a mano di Giorgio Bulzi
Typewriter – Residenza d’Artista alla Casa del Tengu è un laboratorio di azione e contemplazione sulla scrittura, manuale e a macchina. La scrittura, il segno grafico, il graffio sono gesti e codici che si trasformano in immagini, è un rito sacrificale per trovare la radice prima della necessità della scrittura. Si osservano le stelle, si evidenziano delle forme, si convengono le costellazioni; le costellazioni divengono geroglifici, ideogrammi e poi alfabeti. Dal Cielo all’occhio di chi osserva; dal segno e dal gesto nuovamente al Cielo.
Typewriter – Residenza d’Artista alla Casa del Tengu è un laboratorio di lettura, assorbita nel silenzio. Non sono ammesse domande, commenti, dibattiti: lasciamo queste pratiche agli inesperti, ai dilettanti. Il Tempo sta per terminare, non ci possiamo più perdere in spiegazioni, scuse e permessi; è d’obbligo aver “li ‘ntelletti sani” per mirare “la dottrina che s’asconde sotto ‘l velame de li versi strani”. Solo gli insegnamenti del Tengu sono ammessi, purché impartiti con gesti e segni.
Studio abitazione di Giorgio Bulzi – interno
Lettura/dettatura di un canto della Bhagavad-gita
Davide Tocco al tavolo con macchina per scrivere
Olivetti Valentine
Giorgio Bulzi ad una lavagna verticale
??? ??? voce lettura/dettatura
Segue esposizione verbale dell’azione compiuta, dialogo con il pubblico.
Ai partecipanti sarà consegnato un dono artistico.
APPUNTAMENTO
Sabato 18 maggio
ore 10.30
Piazza Sempione – Arco della Pace
Atm 1
Info/Prenotazione: info@passeggiatedautore.it – 3392220777
10 euro
GLI AUTORI
Davide Tocco nasce a Iglesias nel 1981, e vive e lavora a Villamassargia, nel sud ovest della Sardegna. Ha studiato Architettura al Politecnico di Milano e alla Bauhaus Univeritaet di Weimar. Il non aver ancora concluso gli studi e il suo vecchio lavoro come educatore lo hanno sospinto a ripartire dall’abc sperimentandosi con la calligrafia prima e con la macchina per scrivere poi. Oltre al suo lavoro artistico ha approfondito autonomamente la formazione architettonica focalizzandosi sul materiale terra, rudimenti di tessitura e architetture naturali.
Giorgio Bulzi nasce a Milano il 22 Novembre del 1963.
Giorgio Bulzi nasce pittore all’età di sei anni, sotto lo stimolo entusiasta del padre; sin da quell’età è affascinato dai segni ideografici orientali. Attivo nei movimenti della controcultura giovanile, veloci incursioni negli ambienti punk. Compie i suoi studi svogliatamente, bazzicando di rado l’università: i suoi veri studi, che proseguono tutt’ora, li svolge e li compie fuori e lontano dagli ambiti accademici, e spaziano dalla geometria pitagorica al simbolismo e all’architettura medievale, dalla cultura giapponese alle dottrine Indù, dalla filosofia ermetica alla storia e tradizione della Cavalleria.
Apre il suo primo studio nel 1988 a Milano, dopo essere stato assistente di Dangelo. Le prime esposizioni, le prime vendite, le prime ricerche nella calligrafia estremo – orientale. Inizia la pratica del kendo.
Numerosi mestieri, illustratore per l’editoria per bambini, grafico editoriale e art director; insegna Educazione all’immagine presso alcune scuole elementari. Si occupa di design per complementi d’arredo, allestimenti fieristici, ambienti e decorazione d’interni. Attività di curatore di esposizioni di artisti esordienti, redattore di testi critici, conferenziere sugli argomenti dei suoi studi. Crea il marchio Juliet’n’Romeo per la raccolta, diffusione e attuazione delle ricerche effettuate. Frequenta ambienti e circoli iniziatici. I suoi rapporti con il sistema dell’arte e il mercato sono spesso tesi, la sua natura, non sempre usa al compromesso, gli fa rifiutare qualunque ipotesi di “carriera d’artista”.
Prosegue lo studio della scherma giapponese e si iscrive al Tengukan Heiho Dojo, diretto dal maestro d’armi Claudio Regoli, gentiluomo di straordinaria cultura; sotto la sua guida è iniziato in una scuola antica, la Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu. Approfondisce le sue conoscenze intorno alla calligrafia shodo.
Nel 2003 chiude lo studio e inizia a viaggiare per mare: come secondo di bordo in diversi equipaggi, approda in Spagna, Portogallo, Baleari, Marocco, Algeria, Tunisia, Malta, Cipro, Canale di Suez, Sudan, Eritrea, Djibouti, Yemen, Seychelles. Conclude l’esperienza nel 2009.
Nuovamente sulla terra ferma apre un nuovo studio a Milano.
La sua pittura si dirige sempre più verso tutta la tradizione e corrente gestuale, segnica e calligrafica, sia americana che europea, verso Yves Klein e il Gruppo Gutai, Franz Kline, Mark Rothko e gli altri Giovani americani arrabbiati. Sperimenta, con sempre più frequenza, smalti industriali (che usa come fossero inchiostro…) e carta di ogni tipo, sia preziosa che da imballo, pennelli orientali e pennellesse da artigiano. Si applica nella realizzazione del motto samurai “Bun bu ryoto”: “Pennello e spada: le due ruote dello stesso carro”. Orienta le sue ricerche nell’antichità più profonda: shintoismo, sciamanesimo mongolico, culture preelleniche, nella certezza di trovare – prima della sua dipartita… – la Natura primordiale, vergine, autentica e incorruttibile, e assaporare la divinità.
È alla ricerca di un erede, cui affidare in futuro la sua biblioteca.