Boris Battaglia: Crocevia di libertà. La Milano degli anarchici da Bakunin a Valpreda. 1870-1970


Boris Battaglia, crocevia di libertà

 

Se Parigi è stata, secondo la bellissima definizione che ne ha dato lo storico Robert Tombs, il bivacco di tutte le rivoluzioni, Milano ne è stata il crocevia. Tutte le rivoluzioni sono passate da Milano, senza fermarsi, è vero, ma cambiandola e a loro volta essendone influenzate. Milano è stata dall’Unità in poi crocevia di tutti coloro che sognavano un mondo migliore di libertà e giustizia. In particolare degli anarchici.
Raccontare l’anarchia a Milano, proprio per questa sua natura di crocevia, significa affrontare una sorta di paradosso spazio-temporale. È impossibile infatti seguirne una linea spazio-temporale continua.

Partiremo dunque da viale Piave, dove il 23 marzo 1921 un attentato anarchico (sì, gli anarchici mettevano le bombe!) causò una delle più sanguinose stragi di Milano. Usciremo, attraverso Porta Venezia, dalle mura spagnole per arrivare in via Goldoni, dove Errico Malatesta, l’anno prima aveva fondato il quotidiano Umanità Nova, e rientreremo da Porta Monforte. Risalendo corso Monforte ci sposteremo in via San Damiano, teatro dell’ultima resistenza di socialisti e anarchici contro le squadracce fasciste, prima della marcia su Roma. Da qui a via Montenapoleone è un attimo, e attraversandola per arrivare in San Pietro all’Orto e poi in via Beccaria, incontreremo un bel po’ di anarchici del XIX secolo, da Bakunin a Cafiero e persino Gaetano Bresci. Da via Beccaria sbucheremo in piazza Fontana, arrivando nella seconda metà del ‘900. Proprio tra piazza Fontana e piazza Duomo si concluderà la nostra passeggiata, esattamente tra la fine e l’inizio di due secoli: il 29 luglio del 1900. A questo punto dovremmo spostarci a Monza. Ma lì ci arriveremo solo con l’immaginazione.

APPUNTAMENTO
Sabato 13 ottobre
10.30
Piazza Oberdan – colonne del Diurno Porta Venezia
MM1 Porta Venezia
Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 339 2220777

 

L’AUTORE

Boris Battaglia, crocevia di libertà

Nato nel febbraio del 1968, Boris Battaglia vive da mezzo secolo nella stessa città in cui è nato. Milano. Ha due figli, un cane e una cattiva reputazione. Si è laureato in storia nel 1993 ma è finito a fare il metalmeccanico. Ama e praticava la boxe; ci ha anche scritto un libro sulla Noble Art, con l’amico Paolo Castaldi (Pugni. Storie di Boxe, Becco Giallo, 2015).
Legge e parla di fumetti dal 1972 (anno in cui ancora non sapeva leggere). Ha fondato con otto amici nel lontano 1998 l’unica casa editrice italiana di fumetti veramente seminale: Rasputin! Libri. La casa editrice non esiste più. Lui continua a tradurre fumetti e a scriverci sopra saggi. Gli ultimi due sono: E chiamale se vuoi Graphic Novel, edito da Comic Out quest’anno, e Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano, edito da Armillaria l’anno scorso. Porta le Clark’s. Cammina tanto. È, o almeno così si definisce, anarchico. Per questo ne racconta. Dell’anarchia, ovviamente.

 

IL LIBRO

Boris Battaglia, Anarchici a Milano

Fausto Buttà
Anarchici a Milano (1870-1926). Storie e interpretazioni
Zero in condotta, 2016

Il testo racconta la storia del movimento anarchico milanese a partire dalle sue origini fino alle leggi sulla stampa emanate dal regime fascista. Nonostante le numerose ricerche sull’anarchismo italiano condotte negli ultimi 40 anni circa, lastoria degli anarchici milanesi è tuttora avvolta da un velo di mistero. I pochi studi esistenti vertono su argomenti, episodi e personaggi specifici. Per la prima volta, e utilizzando fonti non prese in considerazione da altri ricercatori, il testo proposto racconta in modo esaustivo, ma non definitivo, la storia del movimento anarchico nella Milano di fine Ottocento e inizio Novecento. Esso fa luce sia sulle teorie degli anarchici, spesso esposte sulle pagine dei loro numerosi giornali, sia sulle pratiche e iniziative da loro portate avanti. Il testo racconta alcune storie affascinanti di anarchici italiani che operarono a Milano e che vissero a cavallo tra i due secoli; ne descrive gli stili di vita e le campagne politiche, e ne analizza i dibattiti ideologici. Lo stile narrativo, che caratterizza le biografie e gli avvenimenti principali, è accompagnato da una componente analitica all’interno del testo: essa esamina temi propri del pensiero anarchico e, specialmente, la relazione tra individualismo e anarchismo comunista.

Articoli sullo stesso argomento

LASCIA UN COMMENTO