Michele Crescenzo: La Milano di Ernest Hemingway. L’ultima notte in città del tenente Frederic Henry
La Milano di Ernest Hemingway è quella dei vini bianchi ghiacciati e dei martini lisci, delle code alla scala, dei lampadari di cristallo e specchi altissimi del Cova. È quella dei militari in licenza che vogliono solo divertirsi e dimenticare gli orrori del fronte. È la Milano del 1918 con carrozze, tram, persone che fumano sigari con giacca e panciotto.
La passeggiata riprende idealmente l’ultima notte del tenente Frederic Henry raccontata in Addio alle Armi quando lui e l’infermiera Catherine Barkley uscivano di nascosto dall’ospedale e andavano a scoprire la città.
La storia del protagonista del romanzo è molto simile a quella del suo autore, anche lui è un giovane americano che combatte per il fronte italiano, anche lui è un volontario della Croce Rossa, anche lui viene ferito da una granata austriaca e soprattutto anche lui si innamora perdutamente della sua infermiera. Le grosse differenze tra la realtà e il romanzo sono le date (il romanzo è ambientato indietro di un anno per rendere il suo personaggio testimone della disfatta di Caporetto) e la storia d’amore che finisce in modi completamente diversi (venite all’evento se volete sapere come).
Racconto di Michele Crescenzo e letture di Giorgia Corvasce.
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APPUNTAMENTO
Sabato 16 ottobre
Ore 10.30
Via Cordusio, angolo via Armorari – MM 1 Cordusio
Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 3392220777
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L’AUTORE
Michele Crescenzo scrive e legge appena può. E dove può. Collabora con Satisfiction e con il quotidiano newyorkese La voce di New York curando la rubrica mensile “Gotham’s Writers” sugli scrittori newyorkesi. Organizza eventi culturali alla libreria milanese Gogol&Company. Gestisce “Ti ho Rivista” tabloid sul mondo delle riviste indipendenti italiane. Ama scrivere storie: Nel 2009 ha vinto il Premio Chatwin, concorso internazionale sul viaggio. Ha pubblicato racconti per antologie e riviste letterarie (‘tina, A4, Pastrengo, Talking Milano, Lettura la newsletter del Corriere della Sera). Sta scrivendo il suo primo romanzo.
IL LIBRO
Ernest Hemingway, Addio alle Armi
Composto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, “Addio alle armi” è la storia di amore e guerra che Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita riportata a Fossalta e alla passione per l’infermiera Agnes von Kurowsky. I temi della guerra, dell’amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l’opera di Hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e un’articolazione particolari. E la vicenda stessa a stimolare emozioni e sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarietà dell’esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra. Ma anche l’amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un’aspirazione che l’uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.