Luciano Bolzoni: Una città piena di architettura Il paesaggio costruito di Corso Italia, fra architetti e architetture
L’itinerario d’autore di Luciano Bolzoni intende raccontare una Milano, e in particolare una strada quindi una via e un quartiere, dove l’architettura moderna si è incontrata con il vecchio reticolo urbano della città. Stiamo parlando di Corso Italia, asse viario che porta “in centro” dove ogni giorno possiamo assistere alle silenti testimonianze di importanti “sentinelle” architettoniche poste ai due lati della strada, disegnate dai grandi architetti della città. L’incontro sarà ancora una volta occasione per raccontare il grande impatto che l’architettura moderna ha avuto nei confronti di una città che, seppur ferita dalla guerra, delegava proprio alla materia del costruire, la propria voglia di rinascere.
In questa importante strada cittadina e nella finale Piazza Missori, assistiamo a una curiosa compresenza professionale dei principali architetti che operavano in città: Gio Ponti, Portaluppi, Caccia Dominioni, Moretti, Lancia, Piacentini, Asnago e Vender e altri ancora. Si parte idealmente con Gio Ponti e con lo stesso architetto si chiude con il suo edificio in Piazza Missori, punto di accesso al percorso che porta in Piazza del Duomo.
Angolo via Santa Sofia 37/Corso Italia – Edificio uffici e abitazioni (Piero Portaluppi)
Corso Italia 9 – Casa Sissa (Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Eugenio Soncini)
Corso Italia 23 – Palazzo RAS-Allianz, corso Italia 23 (progetto originale: Gio Ponti, Antonio Fornaroli)
Corso Italia 24 – Edificio per negozi e abitazioni (Luigi Caccia Dominioni)
Corso Italia 13-17, angolo via Rugabella 21 – Edificio uffici e abitazioni (Luigi Moretti)
Piazza Missori 8/10 – Sede INPS ex Sede Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali (Marcello Piacentini, Ernesto Rapisardi)
Piazza Missori 1 – Hotel dei Cavalieri (Emilio Lancia)
Piazza Missori – Edificio uffici e abitazioni (Gio Ponti)
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APPUNTAMENTO
Sabato, 20 maggio
Ore 10.30
Corso Italia – angolo via S. Sofia
MM3 Missori – Atm n.15
Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 3392220777
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L’AUTORE
Luciano Bolzoni, architetto milanese, scrittore, curatore d’arte, socio fondatore delle realtà culturali Alpes e Articon. È responsabile delle iniziative artistiche e culturali degli aeroporti milanesi. Già docente dell’Istituto Europeo di Design e del Politecnico di Milano e collaboratore di testate d’architettura tra le quali Domus, Ottagono, Abitare ed altre ancora.
Fra i libri pubblicati sono da ricordare i volumi dedicati all’architettura alpina “Architettura moderna nelle Alpi italiane dal 1900 alla fine degli anni Cinquanta” (2000), “Architettura moderna nelle Alpi italiane dagli anni Sessanta alla fine del XX secolo” (2001) e “Abitare molto in alto” (2009).
I suoi ultimi libri sono “Destinazione Paradiso. Lo Sporthotel della Val Martello di Gio Ponti” (2015), “Carlo Mollino architetto” (2019) e i cataloghi delle mostre di Alessandro Busci al Forte di Bard “BLUCERVINO” (2021) e di Matteo Mezzadri all’Aeroporto di Malpensa “Orizzonte degli eventi. Rethink the city” (2022).
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IL LIBRO
Luciano Bolzoni, Carlo Mollino architetto, Silvana Editoriale
Carlo Mollino fu grande architetto, designer e arredatore, ma anche fotografo, scenografo, sciatore professionista, pilota automobilistico e aviatore acrobatico, e ancora influente docente universitario e scrittore di rango. Non abbandonò mai il suo tempo, cercando di proiettarsi nel futuro che incombeva con uno sguardo sul passato. Forse troppo in anticipo sui tempi, visse la sua architettura tra i contrasti del presente e le conferme trascorse.
Il libro indaga due storie, coincidenti e trasversali: quella dell’uomo che crede e tenta di fare tutto e quella dell’architetto che, navigando nel passato, si proietta nel domani.
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Stefano Boeri, Gio Ponti e Milano, Quodlibet
In questo libro sono raccolte le architetture che Gio Ponti ha progettato dal 1925 al 1971 a Milano. In tutto sono una quarantina di edifici. A parte alcune architetture che hanno subito alterazioni radicali, queste case, chiese, uffici sono rimasti come una felice eredità ai milanesi che ci vivono, vi lavorano e le contemplano da quasi un secolo.