Dino Barra: Una periferia milanese sotto il Fascismo. La trasformazione urbanistica e demografica di Via Padova

La passeggiata si snoda lungo tutta la via Padova e il territorio circostante partendo da piazza Costantino per concludersi nelle vicinanze di piazzale Loreto.
La lunghezza del percorso ci costringerà a utilizzare il bus 56, simbolo della via, dei suoi flussi, del suo costante nomadismo.
Ci fermeremo nei luoghi che ci aiuteranno a spiegare i cambiamenti demografici e urbanistici di via Padova e dintorni nei vent’anni del regime fascista, e che ci consentiranno anche di restituire l’anima di questa periferia attraverso il racconto delle biografie di chi l’ha abitata, piccoli grandi protagonisti della storia del ‘900 legati alla Resistenza al nazifascismo, espressione del contesto popolare, migrante, operaio di questo territorio.
Sarà l’occasione per scoprire la bellezza e la ricercatezza architettonica di questa via, di alcuni suoi luoghi simbolo come il Trotter, le case di ringhiera, le case popolari dell’Umanitaria che la lambiscono.
Ø Crescenzago, piazza Costantino: brevi cenni sulla storia del borgo e le sue trasformazioni demografiche e urbanistiche durante il fascismo; il vecchio Municipio e le sue attuali associazioni, il naviglio e le ville, la nascita della Magneti Marelli in via Adriano, il circolo Cerizza e la casa di ringhiera di via Meucci 1 (visita), la chiesa di Santa Maria la Rossa e i suoi sacerdoti antifascisti (più in generale, ruolo della chiesa nella resistenza al fascismo in via Padova).
Ø La curt de l’America al 275 di via Padova, breve storia della casa e ingresso nel cortile, ripresa del discorso sulle migrazioni da un lato, della centralità delle case di ringhiera dall’altro lato.
Ø La 56, luogo di via Padova. Brevi cenni sulla storia della viabilità e i cambiamenti nel tempo. Una periferia non ancora città. Riflessioni sulla via Padova, via di flusso e di collegamento.
Ø Tra il ponte della ferrovia e la rotonda di via Giacosa: la via Padova – porto. Le case di ringhiera, l’immigrazione, la composizione operaia, la solidarietà di territorio, l’antifascismo spontaneo.
Storie resistenti. Via Padova 100, la storia di Dante Villa; via Padova 85, la storia di Albino Nicoli; tra via Mosso e via Arquà: Giuseppe Ceresa (Pellegrini) e Ruggero Brambilla (Nello), due modi di essere antifascisti.
Ø Il Trotter, una scuola modello negli anni del regime. Storie di maestre: Alice Brera e Olga Lombroso Fiorentino
Ø La fabbrica: le officine ATM di via Teodosio e gli scioperi del 1943 e del 1944
Ø Le scuole, luoghi di resistenza: la Santa Caterina da Siena in piazza Durante
Ø Le case popolari, luoghi di Resistenza. Il villaggio Le Rottole dell’Umanitaria in viale Lombardia e le case popolari di via Porpora – Lulli: storia, caratteristiche, persone. Ercole Bazzoni e la Rete clandestina nord Milano.
Ø Riflessioni conclusive su Piazzale Loreto piazza di confine e l’eccidio del 10 agosto 1944.

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APPUNTAMENTO
Sabato 22 marzo
Ore 10.30
Piazza Costantino
Atm 56
Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it
10 euro
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L’AUTORE
Dino Barra è docente e ricercatore di storia. Con l’associazione La Città del Sole – Amici del parco Trotter è impegnato da anni sui temi della valorizzazione del parco Trotter e del territorio circostante. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Le migrazioni: educazione interculturale e contesti interdisciplinari, ed. Lavoro,1995; La scuola del Sole, cent’anni del Trotter a Milano tra sperimentazione educativa e impegno sociale, Amici del parco Trotter ed., 2022; Via Padova e dintorni, identità e storia di una periferia milanese, Amici parco Trotter ed., 2017; Via Padova, nascita di una periferia milanese, 1900-1926, Le Milieu, 2022.
L’ultimo suo lavoro – Via Padova, una periferia milanese sotto il regime fascista 1926/1943 – edito con Le Milieu nel 2024, approfondisce la storia del territorio di via Padova negli anni del regime fascista fino alla vigilia dell’occupazione tedesca di Milano.

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IL LIBRO
Via Padova è considerata una delle “strade simbolo” di Milano e da diversi anni è diventata archetipo di periferia, non solo nel capoluogo lombardo. È sinonimo di quartiere multietnico e mutante anticipatore di tendenze sociali all’interno dei territori metropolitani per le questioni della convivenza tra culture diverse, dell’accoglienza, dei diritti dei più deboli. La via Padova che oggi conosciamo inizia a prendere forma attorno all’ultimo ventennio dell’Ottocento. Prima di questo arco di tempo c’era una campagna fertile fatta di cascine e piccoli borghi. Con metodo storico e un ampio lavoro di ricerca, accompagnato da una scrittura divulgativa, il libro ricostruisce nelle sue linee generali la nascita e il configurarsi di questa periferia milanese, mettendo a fuoco i fattori propulsivi della sua densificazione urbana a cavallo del secolo e le caratteristiche urbanistiche che le danno forma. Soprattutto, prova a gettare lo sguardo sul paesaggio umano di questa periferia che nasce: le persone che la abitano, già da allora in gran parte provenienti da altri luoghi, la loro condizione sociale, il loro modo di pensare. Ovunque l’identità dei nuovi agglomerati industriali si costruisce attorno alla frattura sociale e all’adesione agli ideali socialisti e anarchici nella visione dei primi decenni del Novecento. Prima della guerra, ma soprattutto durante il biennio rosso, che vede i cittadini di via Padova costantemente in rivolta. Sotto questo profilo, le vicende politiche di questa periferia a est di Milano sono parte integrante di un movimento più ampio di emancipazione delle classi subalterne che andava crescendo impetuosamente da un capo all’altro della penisola e dell’Europa.
